di Giovanni Acerboni
Elaborando dati ISTAT sui dipendenti, abbiamo stimato che comunicare vale 56 miliardi di Euro all’anno, circa 3 punti di PIL: la metà del fatturato del turismo, venti volte il fatturato del calcio.
E parliamo solo della comunicazione interna e tra organizzazioni (sono escluse la comunicazione delle imprese al cliente e delle pubbliche amministrazioni ai cittadini).
Poiché comunicare è vitale e indispensabile, come trovare gli sprechi?
Ciò che costa è soprattutto il tempo di lettura, che va in gran parte sprecato:
- quanti titoli promettono più di quello che i testi mantengono?
- quanti concetti oscuri dobbiamo rileggere o farci spiegare?
- quante bozze dobbiamo rimaneggiare?
- quanti testi sono intrisi di informazioni inutili che allungano il brodo e fanno scorrere senza costrutto la sabbia nella clessidra?
Per vent’anni ho formato migliaia di persone a scrivere policy, circolari, bandi, ecc. chiari, precisi e sintetici. Allora non c’era altro modo per aiutare chi legge.
Ma quello che non c’era… ora c’è.
Per finalizzare le bozze dei collaboratori e aggiornare i testi d’archivio, i nostri clienti hanno Writexp, l’editor che legge e rilegge in tempo reale e individua automaticamente formulazioni complicate, terminologie obsolete e titoli inaffidabili.
Perché dove c’è un problema di chiarezza formale c’è quasi sempre anche un contenuto messo a fuoco approssimativamente!
Risultato: il tempo si riduce del 50%, senza contare la scomparsa di snervanti discussioni.
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